Il 13 Luglio il nostro vescovo, Mons. Repole, ha inviato alle diocesi di Torino e Susa una lettera pastorale.
Carissimi fratelli e sorelle delle diocesi di Torino e Susa,
il Vangelo di Luca riporta alcune parole di Gesù piuttosto decise e dure. «Diceva ancora alle folle: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?”» (Lc 12,54-56).
Quanto Gesù lamenta è il fato che chi lo ascolta vede ciò che accade esteriormente, ma è incapace di leggere in profondità il tempo che sta vivendo: il tempo della vicinanza e della presenza di Dio, quello del compimento della promessa, il momento unico dato dal fato che il Figlio di Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi.
Questa parola di Gesù non è rivolta solo ai suoi contemporanei, ma è indirizzata anche a noi. Anche oggi la Chiesa è chiamata a riconoscere la presenza viva di Cristo, per lasciarsi guidare da Lui: non esiste nessun tempo, neppure il nostro, che non sia bello e fecondo in quanto Cristo è presente, ci conduce e guida l’umanità intera.
Anche oggi, dunque, siamo chiamati a domandarci con sincerità, fiducia e docilità: che cosa sta accadendo? Quali cambiamenti stanno investendo la vita della Chiesa e quella di noi cristiani? Più in profondità, dobbiamo chiederci: dove ci sta conducendo Cristo? Quali passi dobbiamo compiere per poter dire con onestà di essere ancora alla sua sequela?
È in quest’orizzonte che, all’inizio del mio ministero episcopale, ho scritto una breve lettera, nella quale invitavo la Chiesa torinese (che già conoscevo per esserne parte da sempre) a prendere atto della situazione del nostro essere cristiani oggi. Un contesto nel quale non si deve porre l’accento – come verrebbe spontaneo – soltanto sulla contrazione del numero e l’invecchiamento dei preti, ma anche sul fatto che i cattolici non coincidono più con la totalità della popolazione.