Nasce il 16 ottobre 1890 a Corinaldo (AN), caratteristica cittadina a 29 Km. dal mare di Senigallia.
Il padre si chiama Luigi e la mamma Assunta Canini: una famiglia umile e dignitosa di contadini dai valori schietti e profondi. Uno dopo l’altro nasceranno Angelo, Maria (che in famiglia sarà chiamata Marietta), Mariano, Alessandro, Ersilia e Teresa. Motivi di lavoro costringono Luigi e Assunta con i loro figli a prendere la via dell’emigrazione verso la Campagna Romana: una realtà comune a molte famiglie dell’Italia, fine ‘800. A Colle Gianturco, vicino Paliano, lavorano a mezzadria nell’azienda agricola del senatore Scelsi. Una tappa di passaggio ma determinante nella storia di Marietta: i Goretti diventano soci di Giovanni e Alessandro Serenelli.
A febbraio 1899 si trasferiscono a Le Ferriere di Conca, nel cuore delle Paludi Pontine. Il terreno, di proprietà del conte Mazzoleni, è fertile, il clima mite, la casa in muratura. Le speranze di un futuro migliore divengono finalmente concrete. Improvvisa però si abbatte la tragedia: il 6 maggio 1900, a soli 41 anni, Luigi Goretti muore di malaria. In questo scenario di lutto e smarrimento noi conosciamo le prime parole di Maria Goretti: “Mamma, non ti abbattere, io penserò alle faccende di casa e tu prenderai il posto di papà nei campi. Vedrai, tireremo avanti, Dio non ci abbandonerà!”
Inizia così la straordinaria avventura di Marietta, dieci anni una tenacia e una fede incrollabili, decisa ad entrare da protagonista nella storia di bambina di quel Dio scoperto giorno dopo giorno nel servizio, nel lavoro, nella preghiera.
Una data significativa è quella della sua Prima Comunione. Marietta vuole anticipare quel giorno e non conoscendo i segreti del leggere e dello scrivere impara tutto a memoria. La mattina del 16 giugno 1901,
prima di andare nella chiesa dell’Annunziata, chiede perdono a tutti, a dimostrazione che la lezione non l’aveva imparata solo a memoria. Su questo scenario di indiscutibile fascino calano improvvise le ombre della sera. Alessandro Serenelli, giovane inquieto e problematico, inizia a fare delle «strane» proposte a Marietta. Ella è ancora piccola, ma è una ragazza pulita, lineare, con un accentuato fastidio per il violento e il banale. La fede ha costruito in lei una sensibilità spiccata: allontana il giovane.
Ma un pomeriggio afoso di luglio il punteruolo di Alessandro colpisce a morte quell’adolescente che nel nome di Dio e dell’uomo gli ricordava l’assurdità di quell’oltraggio. Mentre viene soccorsa e trasportata all’ospedale di Nettuno gli uomini della palude si inchinano dinanzi al piccolo fiore di campo reciso, come nel giorno del Corpus Domini.
Tutte le cure sono ormai inutili, ma prima di morire Marietta compie un gesto di altissimo significato. Ad una domanda del sacerdote, perdona il suo uccisore e lo vuole «con sé in Paradiso». Il suo catechismo vissuto nel quotidiano a questo punto è completo. Maria Goretti muore il 6 luglio 1902 alle ore 15,45: nel susseguirsi dei fatti, nelle parole, nei gesti è impressionante la somiglianza tra la morte di Gesù e quella di Marietta. Il 24 giugno 1950, in piazza San Pietro, alla presenza di mamma Assunta, il Papa Pio XII proclama santa Maria Goretti, “piccolo fiore di campo”.