Referenti: Cinzia Bellangero, Marilena Monticone, Elda Renacco Carmine

Fare visita ad un ammalato è una grande opera di bene, lo dice anche Gesù: “ero solo e sei venuto a trovarmi”. “Quando mai, si chiede l’uomo?”. Ma Gesù risponde: “ogni volta che tu hai fatto visita ad un ammalato, l’hai fatta a me”.

Quando ti trovi di fronte ad una persona che soffre, ti senti un po’ paralizzato, un po’ stordito. “Cosa gli dico? Come posso comunicare con lei?” Il più delle volte è l’ammalato a mettersi in comunicazione, con naturalezza, perché l’amore vince ogni difficoltà.
Non dobbiamo nasconderci davanti al dolore. Fa parte della vita e noi dobbiamo affrontarlo e vincerlo.
Ci sono casi in cui l’ammalato non può parlare ma si limita a sorridere e si capisce che apprezza la visita. Allora si cerca di interessarlo con qualche racconto e/o qualche lettura e si recita anche una preghiera.
Gli ammalati dei reparti ortopedici sono quelli che maggiormente apprezzano le visite dei volontari e sovente con loro si riesce anche a scherzare ed a creare un rapporto duraturo.

Non dimentichiamo mai che quell’ammalato potrebbe essere ognuno di noi…..

Grazie a tutte quelle persone che dedicano un po’ del loro tempo ad alleviare le sofferenze del prossimo.